BISOGNI EFFETTIVI
Non necessitano certamente lenti d'ingrandimento per mettere a fuoco la realtà politica italiana attuale, a occhio nudo si può tranquillamente fare un bilancio sullo stato delle cose.
Con la definitiva collocazione dei partiti cosiddetti di centrosinistra dentro il cerchio neoliberista-conservatore e antiproletario, si crea un vuoto enorme nel paese, non soltanto per la sinistra moderata ma anche per quella radicale.Ora, che Fausto Bertinotti, pur essendo l'attuale presidente della camera dei deputati e quindi terza carica istituzionale dello stato, ufficializza le distanze tra la nuova sinistra e la nuova democrazia cristiana, non solo lascia inalterate le mie emozioni ma dice qualcosa che è gia vecchia e non alimenta alcun entusiasmo tra chi crede ancora nell' antagonismo puro e per nulla scollegato dai mille mali che da troppo tempo regnano su tutto il territorio nazionale e maggiormente nel nostro sud. La "cosa rossa" è solo una conseguenza a tutto ciò, un semplice cartello elettorale, una risposta a chi non vuole più utilizzare certe bandiere, certi ideali e certi concetti non più redditizzi per avere ancora consensi. I capi dei partiti della sinistra radicale quindi, si mettono insieme per dimostrare la loro modernità, per chiedere fiducia alla gente che da troppo tempo è penalizzata dai giochi di potere, dall'ormai ammuffita ma purtroppo ancora presente concezione della divisione della torta. Si mettono insieme per sentirsi più forti di fronte al nuovo scenario politico-circense. Ma questo rimescolamento delle carte è solo un altro giocodi prestigio della moribonda politica istituzionale italiana, lo è per i vecchi e per i nuovi conservatori ma lo è anche per la nuova sinistra che pensa esclusivamente di colmare quel "vuoto" che si sta creando. Il lavoratore, il disoccupato, il militante antagonista, il migrante, il bambino, l'emarginato,il giovane, la donna che subisce violenze tra la mura di casa e fuori , il disabile, il gay, l'anziano, la lesbica e tutte le persone deboli e non tutelate, non chiedono nuovi simboli, nuovi loghi, non chiedono nuove strategie per essere meglio ingannati, chiedono semplicemente più uguaglianza, pari opportunità, meno divario tra chi governa e loro, meno divario tra chi parla per professione e chi come loro ha dei bisogni effettivi.
Con la definitiva collocazione dei partiti cosiddetti di centrosinistra dentro il cerchio neoliberista-conservatore e antiproletario, si crea un vuoto enorme nel paese, non soltanto per la sinistra moderata ma anche per quella radicale.Ora, che Fausto Bertinotti, pur essendo l'attuale presidente della camera dei deputati e quindi terza carica istituzionale dello stato, ufficializza le distanze tra la nuova sinistra e la nuova democrazia cristiana, non solo lascia inalterate le mie emozioni ma dice qualcosa che è gia vecchia e non alimenta alcun entusiasmo tra chi crede ancora nell' antagonismo puro e per nulla scollegato dai mille mali che da troppo tempo regnano su tutto il territorio nazionale e maggiormente nel nostro sud. La "cosa rossa" è solo una conseguenza a tutto ciò, un semplice cartello elettorale, una risposta a chi non vuole più utilizzare certe bandiere, certi ideali e certi concetti non più redditizzi per avere ancora consensi. I capi dei partiti della sinistra radicale quindi, si mettono insieme per dimostrare la loro modernità, per chiedere fiducia alla gente che da troppo tempo è penalizzata dai giochi di potere, dall'ormai ammuffita ma purtroppo ancora presente concezione della divisione della torta. Si mettono insieme per sentirsi più forti di fronte al nuovo scenario politico-circense. Ma questo rimescolamento delle carte è solo un altro giocodi prestigio della moribonda politica istituzionale italiana, lo è per i vecchi e per i nuovi conservatori ma lo è anche per la nuova sinistra che pensa esclusivamente di colmare quel "vuoto" che si sta creando. Il lavoratore, il disoccupato, il militante antagonista, il migrante, il bambino, l'emarginato,il giovane, la donna che subisce violenze tra la mura di casa e fuori , il disabile, il gay, l'anziano, la lesbica e tutte le persone deboli e non tutelate, non chiedono nuovi simboli, nuovi loghi, non chiedono nuove strategie per essere meglio ingannati, chiedono semplicemente più uguaglianza, pari opportunità, meno divario tra chi governa e loro, meno divario tra chi parla per professione e chi come loro ha dei bisogni effettivi.
Pino Amaddeo